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UNA BELLA AMICIZIA

 

Un giorno, mentre passeggiavo con mio padre,  vidi un cucciolo magro, sporco e con gli occhi tristi che sembrava abbandonato. Il povero cagnolino si avvicinò a me desideroso di una carezza ed io chiesi subito a mio padre: “ prendiamolo poverino è stato abbandonato!”. Mio padre lo guardò e notando che non aveva la medaglietta, mi disse che era giusto salvare gli animali abbandonati e lo prendemmo. Io fui molto felice di tornare a casa con un amico con cui poter giocare.

Per un certo periodo Spoti, questo era il nome che gli avevo dato, fu il mio l’ unico compagno con cui trascorrevo i miei pomeriggi. Eravamo inseparabili e non vedevo altro che lui: facevamo delle passeggiate, giocavamo con la pallina e al ritorno mangiava i suoi croccantini nella ciotolina.

Dormiva sopra il suo tappetino e mi veniva a svegliare leccandomi! Un giorno però ricevetti una telefonata da alcune  mie amiche che si lamentavano della mia assenza alle feste ed ai soliti giochi.

Fu allora che non pensai più al mio cane che da allora rimase solo per lunghi pomeriggi. Quando ritornavo a casa lui si prendeva cura di me portandomi le pantofole e facendomi le feste come solo i veri amici sanno fare ma io non lo vedevo più, eppure era lui! Il mio amico più caro!!

Forse la sua tristezza negli occhi o la sua gioia quando mi vedeva entrare in casa mi fecero capire che stavo sbagliando e decisi di tornare a dedicarmi a Spoti senza trascurare le mia amiche.

Quasi ogni giorno invitavo le amiche per giocare con il  mio carissimo cane che  in breve tempo divenne il nostro inseparabile compagno di avventure, sempre pronto a difenderci se qualcuno si mostrava scortese verso di noi. Con la sua pazienza e dedizione mi aveva fatto capire che l’amicizia, quella vera, trova sempre il modo per manifestarsi. Grazie Spoti.