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Tanto tempo fa in una zona sconosciuta della Terra, c’era un gruppo di animali che viveva in una foresta sconosciuta. Erano animali fantastici perché nati da incocroci di diversi animali e nomi di fantasia.

C’era Crapella (crostaceo, pesce spada, cavallo) lungo e snello, Gufostrello (gufo e pipistrello) molto bello.

Apantiglio (ape, elefante e coniglio) che lavorava sodo e con puntiglio, Ippomuga (ippopotamo, mucca e gallina), perché paurosa e sempre in fuga, Squapepo (ippopotamo, squalo e ape) che con l’amico Pirallo (rana, toro, pipistrello) hanno inventato un ballo, Coatta (gatto, asino, coccinella) che correva come un matto Lumilla (millepiedi, lumaca e farfalla) la più tranquilla che sempre spegneva la scintilla, infine Leofante che di tutti era il comandante.

Insieme formavano un bel gruppo di amici nel quale regnava pace e serenità; tutti andavano d’accordo e si aiutavano gli uni con gli altri. Un brutto giorno la loro foresta venne distrutta da un grande incendio. Soli e senza un posto in cui vivere decisero di mettersi in viaggio per trovare un nuovo luogo dove star tutti insieme ma lontani da chi non li accettava.

Dopo alcuni giorni di cammino, in una fitta radura, trovarono un cucciolo di leone imprigionato in una rete. Era affamato e impaurito alla vista di questi strani animali. Leofante diede subito l’ordine di liberarlo, Cropello, con il suo lungo naso da pescespada, tagliò la rete. Gufostrello con pirallo, potendo volare, lo tirarono fuori dalla stessa. Infine Apantiglio, forte e volenteroso, lo caricò sulla schiena per portarlo a casa sua.

Camminarono fermandosi di tanto in tanto per mangiare e riposarsi. Scalarono montagne e attraversarono fiumi, nascondendosi quando incontravano animali a loro sconosciuti, finché arrivarono dove abitava il piccolo leone. Era un villaggio nascosto in una grande foresta; gli amici del leone si spaventarono e si nascosero fra i rovi e sugli alberi perché non avevano mai visto animali così strani.

Fu il piccolo leone a convincere i suoi amici a fidarsi, raccontando quanto avessero fatto i suoi amici per aiutarlo e la difficoltà affrontata per ricondurlo a casa inoltre riportò la disgrazia dell’incendio e il perché del loro viaggio. A quel punto tutti uscirono dal loro nascondiglio e decisero che quegli animali tanto diversi da loro, ma dal cuore grande, potevano vivere in quel posto. Insieme organizzarono una gradne festa e Squapepo e Pirallo insegnarono il loro ballo, Cootto, felice, si mise a correre come un matto, Lumilla e Ippomugo preparavano una deliziosa torta di lattuga. Da quel giorno, seppure molto diversi, tutti vissero felici e contenti.